LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Federico Zucchi
Piccola arringa per lesile Europa

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Piccola arringa per l’esile Europa

Mia cara piccola Europa
sono il tuo avvocato d’ufficio
e non è un buon segno se
i Perry Mason, gli araldi
del foro sono fuggiti,
nascondendo la propria toga
dietro un pallido specchio.

I popoli che ti hanno riunita
si perdono in zuffe, si lanciano sfide,
giocano con la tua sostanza
come se non ci fosse una meta
a sostenere un mattino di slancio.

Da fuori sei ancora anelata
in migliaia si aggrappano
ai tuoi litorali, dondolando
sul mare scafista, pregando
di trovare una terra più dolce.

All’interno sei quasi spacciata,
pochi si perdono nella tua gloria,
nessuno rammenta la timida pace
salvata nelle stagioni, ma ogni fascio
di luce ingrandisce le linee di faglia.

Anch’io ti colpisco di lato, di schiena,
sui fianchi molli e indifesi, quando
ti aggiri come un revisore dei conti
dallo sguardo accecato, come
un cecchino che bara alla Borsa.

Ogni tanto inciampiamo in un coccio più antico
nella cenere calda dei tuoi arsi vivi
nella voce dei morti caduti a Verdun
nella siepe uncinata che appena distoglie
il giardino di Goethe dal campo di Buchenwald.
Ogni tanto inciampiamo e ricordiamo
a malapena lo Stige da cui proveniamo
e stringiamo la vita dei nostri più cari
perché sentiamo la gioia di essere parte
di un raro insieme prezioso, dove un uomo
non si arresta a piacere, dove il potere
non allunga le gonne, dove la fede rimane
una scelta, dove un infarto non sempre
costringe a esibire un conto corrente.
Ogni tanto inciampiamo e presagiamo
la bellezza in cui siamo trasfusi,
e ciondoliamo all’ombra delle cattedrali
nel mare di Omero, nei borghi medievali
addossati a un afoso pomeriggio estivo.
Se abbiamo caldo pensiamo alla neve
caduta contro le guance di Anna Karenina,
se abbiamo freddo scendiamo
con Dante all’inferno a sciabolare
terzine infuocate,
se siamo affranti chiediamo al Bardo
di ricucire la passione amorosa
prima che il cuore diventi Bastiglia,
se non ci piace leggere, se la storia
ci viene a noia, se il lavoro ci impone
una veglia continua su note invernali,
possiamo vagare a piedi
o fasciati al pensiero
verso la luce del Mediterraneo
verso le nuvole snelle dei cieli olandesi
verso le immense abetaie o le albine
betulle ortodosse, verso il fienile
di una stalla che tuo nonno
predispose con cura,
verso tutto quello
che rende immenso
questo umano frugare.

Perché la realtà esige amore
e non solo interessi, perché
l’odio ha copiosi Stavrogin
pronti a tuffarsi nelle crepe
lasciate infettarsi.
E se non sappiamo
cosa difendere, con quale coraggio,
se non ricordiamo la noce cruciale,
se non riusciamo a disfare la notte
in traccianti di stelle eventuali,
la violenza si farà spazio
con altri roghi islamisti
e con l’atroce ritorno
del filo spinato.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.